Un’escursione guidata a cavallo è un’esperienza speciale, forte e antica, che consente un’immersione totale nei paesaggi e nei ritmi della Maremma.
Quello dal cavallo è il punto di vista dal quale la Maremma è stata guardata per secoli, quando non esistevano quasi strade e non c’era altro “fuoristrada” con il quale muoversi in una terra fatta di macchie, incolti e acquitrini. Per questo il cavallo è oggi un mezzo ideale per visitare il Parco. Soprattutto in primavera, con le fioriture, in settembre e ottobre, o nelle belle giornate d’inverno.
Dall’alto di una cavalcatura la visuale è molto più ampia, e si vedono cose che a piedi non si vedono. Si può andare in luoghi non accessibili ai visitatori a piedi o in bicicletta, e passare anche dove non si vede traccia umana. Oppure in mezzo a una mandria di grandi vacche maremmane.
Se si mantiene il silenzio, un’escursione a cavallo è anche il modo migliore per vedere gli animali selvatici, come daini e cinghiali. Il nostro odore è coperto da quello del cavallo e non li mette in allarme, e alcuni di loro sono ormai abituati alla sua presenza. Qualcuno non si sposta neppure.
Un’escursione a cavallo è anche un’esperienza umana. A cavallo infatti hanno sempre lavorato e lavorano ancora oggi i butteri, i custodi dell’allevamento brado dei bovini maremmani. Può capitare di incontrarli, nella pianura dell’Ombrone, con ogni tempo, a controllare o a spostare le mandrie da un pascolo all’altro, nella mano il lungo bastone dall’estremità ricurva con cui aprono e chiudono i cancelli senza smontare da cavallo.
Un’escursione nel Parco è un’esperienza che in alcuni maneggi è aperta anche a chi non è mai montato a cavallo.
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