Primavera
A parte l’acqua del mare ancora fredda per un bagno, è la stagione ideale da quasi tutti i punti di vista: giornate che si allungano, temperatura ideale per camminare, ma soprattutto l’esplosione di ogni forma di vita.
La flora mediterranea esibisce in questa stagione la maggior parte delle fioriture, con il picco in maggio, particolarmente spettacolari – anche perché ben più difficili da vedere altrove – quelle sulla duna della spiaggia. Tutta la vegetazione è comunque ai suoi massimi, grazie alle temperature che si alzano e alla buona disponibilità d’acqua.
In primavera arrivano quasi tutti insieme gli uccelli migratori dall’Africa a sud del Sahara. Alcuni si fermano per un sosta, per poi proseguire verso il Nordeuropa, ma molti si fermano nel Parco per nidificare e riprodursi, soprattutto nelle aree umide della parte settentrionale e lungo le rive dell’Ombrone.
Anche daini, caprioli e lupi approfittano dell’abbondanza di cibo per mettere al mondo i propri piccoli, mentre i cinghiali l’hanno già fatto.
Estate
In questa stagione molti sentieri sono chiusi per il pericolo di incendi, e quasi tutti gli altri sono percorribili solo con guida. A parte la mattina presto o la sera, può comunque fare troppo caldo per camminare se non lungo la spiaggia di Collelungo, accessibile da Marina di Alberese o raggiungendo in bicicletta l’accesso sotto la Torre di Collelungo.
Per la vegetazione, l’estate è il momento più difficile per via del caldo e della scarsità d’acqua. Per le piante mediterranee, questo è quello che altrove è l’inverno”, cioè la stagione del riposo vegetativo. Con qualche eccezione naturalmente, come la splendida fioritura di gigli di mare sulla spiaggia di Principina.
Durante il giorno i richiami degli uccelli si mischiano al sottofondo sonoro delle cicale, mentre i mammiferi se ne stanno fermi all’ombra, e si fanno vedere solo all’alba o al tramonto, soprattutto dove possono trovare ancora dell’acqua.
Autunno
Quando le temperature si riabbassano, le giornate tornano ideali per camminare, anche perché riaprono tutti i sentieri, e in più si può fare ancora il bagno perché il mare conserva a lungo il calore dell’estate.
Anche la vegetazione mediterranea, dalla seconda metà di ottobre, vive una sorta di “seconda primavera” con nuove grandi fioriture, visitate – oltre che da molti altri insetti – da una seconda generazione di farfalle.
Un po’ alla volta, se ne partono per tornare in Africa gli uccelli giunti in primavera, ripassano i migratori provenienti dal Nordeuropa, e arrivano quindi sempre dal Nordeuropa gli uccelli acquatici che passeranno qui l’inverno.
Per alcuni mammiferi, come i daini, l’autunno è già stagione degli amori.
Inverno
Le giornate si accorciano, le temperature si abbassano, ma proprio l’inverno è la grande sorpresa del Parco. La vicinanza del mare e il microclima con un numero di giornate di sole fra i più alti d’Italia rendono questi luoghi particolarmente accessibili e piacevoli anche quando le altre mete non lo sono più. Qui si cammina sempre senza problemi, a una temperatura spesso ideale, e nelle belle giornate la vista si estende fino ai monti innevati della lontana Corsica.
Anche la vegetazione, quasi interamente sempreverde a causa della dominanza del leccio, contribuisce a rendere i paesaggi del Parco molto poco “invernali”. Anche perché per le piante mediterranee non è questa la stagione del riposo vegetativo.
L’inverno è ideale per il birdwatching nelle aree umide e sui grandi prati intorno all’Ombrone, dove svernano migliaia di oche selvatiche e di gru, e in una stagione così tranquilla anche molti animali si lasciano avvistare più facilmente, o almeno in orari meno scomodi.