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Percorsi A piedi

A9 - I valloni

Breve e suggestiva passeggiata, tutta in piano, nella pineta granducale e nella “piccola Africa” del Parco della Maremma.

Tutto il percorso si svolge sui cordoni di sabbia accumulati dalle piene del fiume Ombrone fra il Quattrocento e l’Ottocento, che hanno formato una pianura dove prima c’era il mare. 


Il tratto iniziale serpeggia nella pineta fatta piantare dai Lorena, in un sottobosco spontaneo di grandi cespugli di lentisco e di ginepro che si alternano a piccole radure erbose. L’ambiente è raccolto e di grande bellezza, soprattutto nelle prime ore del mattino quando la luce è bassa e l’attività della ricca comunità di uccelli è al massimo. In fondo si scorge a tratti il fianco delle colline dell’Uccellina, dove si giunge in corrispondenza del ponte delle tartarughe. Si attraversa qui il canale dello Scoglietto, scavato all’epoca della bonifica e oggi trasformato in una palude lunga e stretta, brulicante di vita.


Ci si incammina qui in direzione del mare, su un terreno formato durante il Rinascimento, per una passeggiata nel tempo fino all’epoca dei nostri nonni, quando la pianura ha smesso di avanzare. Passato un cancello, il sentiero continua costeggiando il canale dello Scoglietto-Collelungo. A sinistra, la piana si allarga fino a quella che un tempo era una scogliera sul mare, oggi in buona parte coperta dalla vegetazione mediterranea e diventata la casa di molti rapaci, fra i quali il falco pellegrino. Di fronte invece è la parete di una rupe calcarea con la torre di Castel Marino sulla cima la. La pianura è una “serrata”, cioè un pascolo chiuso, con grandi ginepri e grandi pini sparsi nell’erba alta, simili ad acacie: sembra una savana africana, con le maremmane al posto degli elefanti e degli gnu. 


Proseguendo, la pianura si restringe e il sentiero è stretto fra la falesia a strapiombo di Castel Marino e il canale, in un disordine meraviglioso della vegetazione, fra arbusti selvatici e pini domestici: è veramente difficile capire dove finisce l’opera della natura e dove comincia quella dell’uomo. Quindi l’ambiente si apre di nuovo nella piana dei Cavalleggeri, un’altra “savana”, dove si trova un antico fontanile, oggi frequentata però soprattutto dagli animali selvatici. Il nome deriva da quello dei soldati che per secoli hanno pattugliato questa costa da Livorno al confine dello Stato Pontificio.

 

Giunti a una rotonda, con una breve variante si può salire alla torre di Collelungo per ammirare il panorama della pineta da una parte, e della lunghissima spiaggia dall’altra. Dalla stessa rotonda si può anche proseguire giungendo in breve alla spiaggia, oppure prendere subito lo stradello di Pinastrellaia, che in una pineta più aperta porta a Marina di Alberese, da dove si raggiunge rapidamente il punto di partenza. 

*Percorso temporaneamente non effettuabile*

Dettagli Percorso

Profilo altimetrico

Costo biglietto

  • Intero: € 10,00
  • Ridotto: € 5,00 (ragazzi dai 6 ai 14 anni, gruppi con 20 paganti minimo*, studenti max 25 anni)
  • La prenotazione ed il servizio guida sono obbligatori per i gruppi da 20 persone in poi

Il biglietto del percorso è acquistabile anche online in autunno ed inverno, mentre in primavera ed estate solo al centro visite di Alberese (via del bersagliere 7/9)