Una passeggiata breve e interessante per imparare a conoscere i diversi volti del bosco mediterraneo, di cui si trova qui un’insolita concentrazione di specie arboree e arbustive.
Dopo aver costeggiato un impianto di piccole sughere ormai inselvatichito da una parte, e un ordinatissimo nuovo impianto di alberi da frutta, di viti e di ulivi, il percorso sale per un antico uliveto, oggi abbandonato e invaso dal cisto, un ambiente semiaperto perfetto per l’avvistamento dei daini. Si giunge così al muro che un tempo separava i coltivi dai boschi della riserva di caccia della Tenuta dell’Alberese.
Il primo tipo di bosco che si incontra è quello del fondovalle, dal suolo profondo, fertile e umido, che permette la crescita di grandi querce, non solo lecci ma anche essenze di ambienti meno secchi come cerri, ornielli e roverelle, oltre ad altre specie tipicamente mediterranee come sughere e terebinti.
Presto però il sentiero comincia a salire su un suolo calcareo meno profondo, dove il bosco è ormai dominato leccio, un albero che qui come lungo tutte le coste del Mediterraneo viene periodicamente tagliato da tempo immemorabile per la legna con la quale fare il carbone. Qui, però, la lecceta è stata diradata per farne un bosco d’alto fusto, e torni un giorno ad assomigliare la foresta mediterranea primigenia. La salita è piuttosto erta ma breve, e più si sale, più i lecci sono giovani e bassi, e ancora governati a ceduo.
Giunti a un bell’esemplare di ginepro rosso, il sentiero comincia a scendere per una discesa piuttosto ripida, ma anche questa molto breve.
Costo biglietto
- Intero: € 5,00
- Ridotto: € 2,00 (ragazzi dai 6 ai 14 anni, gruppi con 20 paganti minimo*, studenti max 25 anni)
- La prenotazione ed il servizio guida sono obbligatori per i gruppi da 20 persone in poi
Il percorso è acquistabile sia online (minimo 24 ore prima della data prevista per l'escursione) sia al centro visite di Alberese.