Ancora una volta le aree protette della Maremma si confermano di fondamentale importanza nell’ospitare specie di uccelli migratori provenienti da vari paesi o addirittura da altri continenti.
L’asse migratorio nord- sud è da sempre guidato dalle stagioni; la zona biogeografica in cui inserita l’Italia, è il cosiddetto “Paleartico occidentale”, vede protagonista la nostra Maremma che con i suoi ambienti naturali da ospitalità ai numerosi contingenti alati rappresentati da molte specie di uccelli anche molto rare.
La curiosità di questo periodo è rappresentata dalla sosta per diversi giorni al Parco della Maremma di un gruppo di Spatole (Platalea leucorodia) e di Avocette (Recurvirostra avosetta) che lungo il fiume Ombrone erano impegnate a filtrare con il particolarissimo becco le basse rive cercando piccoli organismi acquatici di cui si nutrono, come se fossero a un ristorante!
Due di questi uccelli particolarmente confidenti hanno consentito di leggere e fotografare gli anelli che gli studiosi di tutto il mondo mettono alla zampa degli uccelli per tracciarne i viaggi migratori. Ecco allora che possiamo fotografare la Spatola con anello J916 sempre vicino a quella con anello IHHS e inviare le immagini all’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Pochi giorni dopo arrivano via mail le “Carte di identità” delle nostre amiche: La prima (J916) nata in Ungheria nel 2014 in località Hortobagyi halastavak è una fedelissima maremmana avvistata già due volte alla Diaccia-Botrona nel 2016, la seconda (IHHS) nata in Italia a Bassa della Vigna-Ravenna nel 2011 ha all’attivo altre sei segnalazioni tra la laguna di Orbetello il Parco e la Diaccia-Botrona.
Chissà se nel proseguire il viaggio migratorio queste due bestiole non facciano insieme un nido abbattendo ogni confine!