Impegnativa ma splendida escursione che attraversa la catena dell’Uccellina dalla pianura a una caletta solitaria sul mare, forse la più bella del Parco.
Il percorso inizia salendo dolcemente, tra ordinatissimi filari di ulivo, dalla pianura alla rete che protegge le coltivazioni dalle incursioni degli animali selvatici. Scavalcata la rete con una scala, si entra nel bosco salendo rapidamente alla torre Bassa, costruita nel 1100 dagli Aldobrandeschi e parte di un Castello di Collecchio ormai scomparso. Da qui si risale un vallone coperto da una bella lecceta.
A poco più di metà strada, dopo una piccola sorgente chiamata “Vasche di argilla”, oggi insoglio per i cinghiali, si incontrano le rovine di un piccolo insediamento medievale abitato fra il Mille e la fine del Trecento. Nel sottobosco si riconoscono i resti di una piccola chiesa romanica unita a una piccola abitazione da alti muri in pietra che racchiudevano un cortile protetto. Vicino ci sono i resti di una capanna e di un forno da pane in pietra realizzati dai carbonai con i materiali di crollo della chiesa. Per molti secoli i boschi dell’Uccellina sono stati il regno dei carbonai, che venivano dall’Amiata o dall’Appennino qui ogni autunno per restare fino alla primavera. Ovunque si trovano ancora lungo i versanti le “piazzole”, i piccoli ripiani pianeggianti dove innalzavano le carbonaie e le capanne in cui passavano l’inverno.
Da qui la salita nel bosco si fa più impegnativa, ma è alla fine ripagata dall’arrivo al poggio delle Sugherine, dove si trova un’altana in legno dalla quale si gode uno splendido panorama a 360 gradi, sull’interno fino all’Amiata e sul mare fino alla lontana Corsica.
Si scende quindi per un comodo stradello forestale fino al bivio della Carbonaia, dove si piega in direzione del mare attraversando un tratto di bosco in ricrescita. Poi comincia la discesa, a tratti ripida, fra tratti di bosco e di macchia. Si nota qui il passaggio al versante più caldo e più secco della catena dell’Uccellina. Nell’ultimo tratto la macchia si trasforma in bassa gariga, e il profumo del rosmarino si mescola ormai con quello del mare sempre più vicino. Il sentiero raggiunge uno stradello che corre verso nord poco sopra il mare fino all’imbocco del ripido sentierino con scalini che scende alla spiaggia.
Il Salto del Cervo è una caletta lunga, stretta dalla scogliera, con un piccola striscia di sabbia, grandi cumuli di tronchi di legno sbiancato dal mare, e scogli bassi che entrano in acqua. Qui oggi vengono davvero in pochi, e se non ci sono barche in vista si può godere di una sensazione di Mediterraneo senza tempo.
Il ritorno comincia con una bella salita ma, raggiunto il bivio della Carbonaia, il sentiero tutto in discesa riporta alla torre Bassa e al Podere Giulia.
Costo biglietto
- Intero: € 10,00
- Ridotto: € 5,00 (ragazzi dai 6 ai 14 anni, gruppi con 20 paganti minimo*, studenti max 25 anni)
- La prenotazione ed il servizio guida sono obbligatori per i gruppi da 20 persone in poi
Il percorso è acquistabile sia online (minimo 24 ore prima della data prevista per l'escursione) sia al centro visite di Alberese.