“A un anno dalla trilogia del lupo”: Parco della Maremma e Museo di Storia naturale della Maremma fanno il punto su presenza e comportamenti con il contributo dei ricercatori Ferretti e Lazzeri
Conferenza gratuita sabato 20 dicembre, alle 17, nella sala conferenze del Museo in strada Corsini 5 a Grosseto.
“A un anno dalla trilogia del lupo” è il titolo della conferenza, promossa dal Parco della Maremma insieme al Museo di Storia naturale della Maremma, in programma per sabato 20 dicembre, alle 17, nella sala conferenze del Museo in strada Corsini 5 a Grosseto. Un’occasione per fare il punto sulle ricerche incentrate su questo carnivoro all’interno del Parco della Maremma, che saranno illustrate dai professori Francesco Ferretti e Lorenzo Lazzeri dell’Università di Siena, che da anni lavorano alla raccolta di dati e informazioni.
“I tre appuntamenti organizzati lo scorso anno – dice Simone Rusci, presidente del Parco della Maremma – sono stati l’occasione per parlare del lupo, offrendo, con l’aiuto di esperti di varie discipline, una visione completa dell’animale, dalla sua biologia e conservazione fino alla sua rappresentazione al cinema. L’incontro in programma sabato ha quindi l’obiettivo di fare il punto sulle ricerche in corso nell’area protetta, che sono condotte con un duplice obiettivo: quello di monitorare la popolazione presente nel Parco, e quindi il numero di esemplari e di branchi censiti, e quello di studiare l’etologia, ovvero i comportamenti e le abitudini di questo animale, attraverso l’analisi delle fototrappole, dei residui fecali e di altre tracce. Tutti elementi che, in questi anni, ci hanno fatto apprendere importanti informazioni sul comportamento dei lupi e su come la loro presenza abbia modificato le abitudini di altri animali presenti nel Parco.”
“Il lupo è una delle specie più iconiche della fauna italiana”, spiega Andrea Sforzi, direttore del Museo di storia naturale della Maremma. “Al contempo ha da sempre evocato emozioni diametralmente opposte, che vanno dall’ammirazione all’odio, portando ad una forte polarizzazione dei dibattiti pubblici. Compito della ricerca scientifica è guardare oltre gli aspetti emotivi, con l’intento di arricchire le conoscenze oggettive su questa specie, per una migliore comprensione del suo ruolo ecologico e dei rapporti con le altre specie e con l’ambiente. L’incontro in programma sabato 20 ha proprio questo scopo. Le aree protette come il Parco regionale della Maremma svolgono una funzione scientifica, sociale ed educativa di grande rilievo, rendendo possibile ciò che altrove sarebbe molto arduo realizzare”.
Negli ultimi anni, grazie alle ricerche attive nel Parco della Maremma, è stato possibile monitorare la presenza di tre branchi di lupi sui 9mila ettari dell’area protetta, che hanno subito modifiche nel numero dei componenti. Un branco, infatti, può essere composto da un numero variabile di esemplari (da due in su), che si uniscono in base alla tipologia di prede di cui si nutrono. La dieta del lupo, infatti, è varia e nel Parco si nutre preferibilmente di cinghiali, seguiti da daini e caprioli, ma anche di nutrie e di piccoli mesocarnivori, come i tassi. Molti lupi si nutrono anche di animali già morti, che non predano quindi direttamente, ma che reperiscono nell’ambiente naturale. In alcuni casi possono predare anche animali di allevamento, ma si tratta di fenomeni non costanti, con picchi e cali significativi, e l’incidenza di questo tipo di predazione cambia anche in base alla risposta umana e alle modalità di gestione del bestiame.
E proprio le ricerche condotte nel Parco hanno permesso di mettere in evidenza questi elementi, grazie alla presenza di fototrappole, che hanno consentito anche di riconoscere alcuni esemplari con caratteristiche fisiche particolari, e all’analisi di altri resti che hanno permesso di delineare la dieta e la numerosità. “La presenza dei lupi – dice Rusci – modifica i comportamenti di alcuni altri animali: i daini, per esempio, quando ‘condividono’ l’ambiente con loro si muovono preferibilmente di giorno, mentre i cinghiali si spostano in branchi. Insomma, il lupo è un agente ecologico potentissimo che va studiato e monitorato con attenzione, anche in funzione del suo impatto su altre specie animali”.
L’evento della conferenza di sabato, adatto sia a ricercatori sia ad appassionati, è a ingresso libero e gratuito.
Per informazioni: https://parco-maremma.it/
Nella foto di Edoardo Ciavattini un lupo nel Parco della Maremma



