È tempo del Mare più bello, la guida annuale di Legambiente e Touring Club Italiano sui comprensori balneari più belli e sostenibili della Penisola. La ventunesima edizione, presentata oggi in diretta streaming cui ha partecipato anche la Presidente del Parco della Maremma, Lucia Venturi, esce dopo un anno e mezzo di pandemia che ha dimostrato la necessità di nuove strategie che facciano leva sui temi della sostenibilità, che, da sempre, sono tra i principi ordinatori della Guida di Legambiente e Touring Club Italiano. Il Mare più bello 2021 propone il racconto di 45 tra le più belle zone balneari del nostro Paese selezionate fra i 98 comprensori turistici valutati sulla base dei dati raccolti da Legambiente sulle caratteristiche ambientali e la qualità dell’ospitalità. La Sardegna è risultata quest’anno la regione più premiata con ben sei comprensori a Cinque Vele; ma in vetta alla classifica c’è il comprensorio della Maremma, cui fa parte anche l’area protetta.
“Le località al vertice della nostra classifica – ha dichiarato Sebastiano Venneri, responsabile Turismo di Legambiente – sono quelle che avranno più possibilità di vincere le sfide del futuro, quelle in grado cioè di coniugare al meglio le tematiche ambientali con le prospettive di sviluppo economico, che sapranno più di altre cogliere le opportunità che verranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e tradurle in occasione di rinascita e rafforzamento del tessuto economico e, soprattutto, di quello sociale”.
Nel complesso sono 98 i comprensori turistici messi in classifica da Legambiente e Touring Club Italiano e valutati in base ai dati sulla gestione dei servizi da parte delle amministrazioni locali e la qualità del territorio (presenza di aree protette marine o terrestri) e integrando queste informazioni con le valutazioni espresse dai Circoli locali dell’associazione e dall’equipaggio della Goletta Verde. Il giudizio attribuito a ciascun comprensorio va dalle Cinque Vele assegnate ai migliori fino a Una Vela per i territori che comunque raggiungono la sufficienza dei voti. I parametri sono divisi in due principali categorie: qualità ambientale e qualità dei servizi ricettivi. La scelta degli indicatori e la loro attribuzione a differenti macroaree ha tenuto conto di requisiti chiave, definiti in ambito europeo con il contributo della rete delle ecolabel che seguono i criteri del progetto Life “VISIT”.
La guida nel complesso punta a valorizzare al meglio zone meno sfruttate e più incontaminate: con i suoi circa 7500 km di coste il nostro Paese riesce ancora a offrire spiagge deserte o poco affollate, paesi e borghi senza ingorghi ferragostani, luoghi e angoli incontaminati, feste e tradizioni ancora vive, cucina e ospitalità genuine e che valorizzano le produzioni tipiche. Attenzione specifica è stata anche data alle attività sostenibili ed ecologiche: numerose le segnalazioni relative a escursioni (guidate o no), percorsi per biciclette, immersioni, possibilità di noleggiare canoe, iniziative per la riduzione della plastica usa e getta, ecc. Non mancano i consigli per gite nell’entroterra.
Nel corso della presentazione è stato fatto un focus sui temi dell’accessibilità e sostenibilità e sulla mobilità ciclabile. Proprio su questi due temi si è incentrato l’intervento del Parco della Maremma che nel corso degli anni ha lavorato molto sull’accessibilità e sulla mobilità ciclabile. All’interno dell’area protetta sono due gli itinerari accessibili anche a chi ha disabilità motoria oltre alla spiaggia di Marina di Alberese dove è presente una passerella e postazioni per gli ombrelloni e una sedia job per permettere a chi è in carrozzina di raggiungere il mare. Per rendere il parco sempre più accessibile recentemente sono stati installati anche pannelli per chi ha disabilità visiva.
Anche sul tema della fruizione ciclabile l’area protetta ha ampliato i suoi percorsi in bicicletta e sta lavorando per la realizzazione del tratto di ciclopista tirrenica che lo attraversa con buone prospettive che sia completato in poco tempo.